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Sabato 14 ottobre 2006 — Giro in collina

Sabato 14 ottobre 2006 – La giornata odierna ci avrebbe dovuti vedere impegnati in un giro sulle strade del Monferrato ma, come si scoprirà dal resoconto, a causa di alcune vicissitudini non ci è stato possibile varcare i confini della provincia di Torino, è stata comunque una bella esperienza pedalatoria che mi ha fatto conoscere nuovi luoghi, in una giornata autunnale con un paesaggio che ha ancora le tracce dell’estate appena finita.

Questo giro è stato organizzato dal nostro staff,  per consentire a me e agli altri dieci componenti il gruppo di visitare i luoghi di allenamento dei nostri amici e soci  Francesco e Loris che vivono nella città di Chieri.

Loris e Francesco ci raggiungono, come d’accordo, nei pressi del parcheggio alle porte della città di Santena, luogo raggiunto dopo un breve tragitto in automobile, ha così inizio il percorso della giornata in direzione di Pino Torinese attraversando Cambiano.

La cittadina di Pino T.se viene raggiunta dopo aver percorso una serie di strade secondarie poco trafficate con un andamento di continui saliscendi  che rendono piacevole la pedalata, il percorso prosegue sulla strada che porta a Superga denominata “Panoramica” che mi fa tornare indietro di una trentina di anni e cioè di quando si poteva ancora percorrere con altri mezzi , sempre a due ruote ma con un discreto numero di cavalli e contrariamente a quanto accade oggi dove a muovere le ruote non sono cavalli ma qualche ..asino…ah ah ah .

Torniamo ad essere seri e dopo un bel percorso misto e pedalabile ci troviamo al cospetto della Basilica di Superga, breve sosta per consentire di riprendere fiato e ricompattare il gruppo e non prima che Sergio abbia soppresso i primi pensieri di ribellione che cominciano ad insinuarsi tra i componenti, si prosegue scendendo dalla collina sulla via che porta alla strada  S.Mauro- Gassino; arrivati alla fine della discesa si dovrebbe svoltare in direzione di Gassino ma accade qualcosa che cambierà il corso della giornata.

Un componente del gruppo, Giulio, scopre di avere un problema meccanico alla ruota posteriore, dopo una rapida analisi del problema si comprende che è necessario l’intervento di un meccanico con attrezzi specifici, dopo aver interrogato alcuni passanti si parte così alla ricerca del meccanico, e qui inizia un vero e proprio inseguimento a Giulio che, dopo essere partito a testa bassa in direzione di S. Mauro ( opposta a quella prevista), presenta i sintomi di chi è posseduto da qualche antico spirito pagano e allo stesso tempo in preda agli stessi  miraggi che hanno coloro che si perdono nel deserto, e noi dietro ad inseguirlo, così facendo arriviamo fino alle porte di Torino dove riusciamo a scuotere il nostro amico da questo stato di ipnosi e dopo aver fatto dietrofront si torna a S.Mauro e finalmente si trova il meccanico , che in un battibaleno risolve il problema, senza voler in cambio quattrini, con grande sollievo di Giulio.

A questo punto si riparte per il giro ma inevitabilmente risulta necessario modificare il percorso in quanto questa ricerca con inseguimento ha portato via più di un’ora, si prosegue così per la strada della Rezza, dove un frizzante Mario, ricordando ancora una volta l’impresa che lo vide protagonista oltre mezzo secolo fa, tenta il tutto per tutto e cerca di staccare il gruppo, ma i falchi sono sempre in agguato e temendo che possa andare in fuga verso chissà dove, gli concedono l’onore di mettere le ruote davanti di alcuni centimetri solo per un breve tratto di qualche centinaio di metri, dopodiché riprendono a sfidarsi a colpi di pedale fino al raggiungimento della sommità.

 

 

 

La sosta che segue serve, oltre che a riprendere fiato, anche a far capire a tutti chi è che guida il gruppo, infatti la tendenza all’anarchia che da Superga  serpeggia tra i ciclisti avrebbe portato inevitabilmente a dividere il gruppo in ….tanti piccoli gruppetti di 2 o 3 componenti, ma giustamente ci pensa Sergio a riportare l’ordine tra le fila. Finalmente quando tutti dimostrano di aver capito quale è la “filosofia del gruppo” si riparte in direzione di Sciolze percorrendo una salita che è tutt’altro che dolce, ma diciamolo pure… “noi” abbiamo visto di peggio e così superata anche questa asperità  ci tuffiamo a rotta di collo in discesa attraversando i paesini di Marentino, Arenzano fino alle porte di Chieri dove, a causa dell’ora, i nostri compagni di viaggio Loris e Francesco ci lasciano indicandoci la strada per raggiungere facilmente Santena.

Naturalmente riusciamo a complicarci la vita e ancora una volta nella giornata, lo stesso raptus che aveva colto due ore prima Giulio si ripresenta in forma più acuta e fa si che il poveretto percorra la strada che ci separa dalle auto ad una media più vicina ai 40 orari che ai 30, e naturalmente gli altri dietro ad inseguire, meno il sottoscritto naturalmente, che dopo aver pronunciato ad alta voce la famosa frase “ … ma chi biiiiip me lo fa fare “ riduce l’andatura per arrivare al parcheggio qualche minuto dopo, in compagnia di Sergio e Mario che nel frattempo “credendomi in difficoltà” avevano rallentato a loro volta.

In conclusione, tutto è bene quel che finisce bene e  tutto sommato abbiamo compiuto un bel giro di quasi 90 chilometri in meno di 4 ore su strade poco trafficate con un clima discreto e in un paesaggio altrettanto piacevole. Esperienza da ripetere magari con qualche variazione e possibilmente con meno imprevisti. ( karlobike)