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Da Oulx a Oulx, 1 luglio 2006

Da Oulx a Oulx, 1 luglio 2006

Il giorno 1 Luglio ci aspetta un giro di quelli, per me, con la G maiuscola, abbiamo in programma la salita di 3 colli, passaggio in Francia attraverso il colle della Scala, salita al Col du Granon e il ritorno dal colle del Monginevro; in macchina fino a Oulx, il manipolo è composto da una dozzina di ciclisti me compreso.

La giornata “pedalatoria” inizia dal centro del paese di Oulx con il rifornimento di acqua alla fontana della grande piazza, completata l’operazione ci dirigiamo verso Bardonecchia con il solito passo allegro che deve essere frenato, come sempre, dal neo presidente Sergio, che non perde occasione per ricordare a tutti che la giornata sarà lunga e faticosa, e questo monito ottiene effetti positivi perché la velocità scende di qualche chilometro.

Superato il paese di Bardonecchia ci dirigiamo verso il primo colle in programma e cioè il colle della Scala, un’asperità di modesta difficoltà ma molto bella sotto l’aspetto paesaggistico, i pochi tornanti vengono superati agevolmente, si fa per dire, da tutto il gruppo anche grazie alla recente riasfaltatura e come spesso succede c’è qualcuno che lancia la sfida e qualcun altro che non si tira indietro, ma non è il mio caso perché ho intenzione di tornare all’auto seduto sulla sella della bici e quindi ascolto i consigli di Sergio e procedo con relativa tranquillità. Sono passati ormai 9 anni dall’ultima volta che arrivai sul colle della Scala, però avevo bene in mente il paesaggio che si era presentato e anche stavolta l’impressione è stata più che positiva.

Dopo aver effettuato la discesa dal versante francese ed essere giunti alle porte di Briancon il nostro gruppo si divide in 2 parti; io, Sergio, Fabrizio, Roberto, Pino Ferro e Pino C.S.(campione sociale), che ci dirigiamo verso il Col du Granon e gli altri che tornano in Italia verso il Monginevro.

Attraversiamo la cittadina di Briancon, per prendere la statale che porta al Col de Lautaret dove incontreremo la deviazione per il Col du Granon, meta estrema della nostra gita; dopo alcuni chilometri arriviamo al bivio da dove inizia la salita che ci porterà a quota 2440 in 12 km circa. Questa salita inizia dapprima con una dolce pendenza per poi assestarsi mediamente sul 9% e non ci saranno più pause fino all’arrivo sul colle. Inutile che mi dilunghi sulle caratteristiche della salita, cosa che altri hanno già fatto in passato, dico solo che per i “falsi magri” come me è una sofferenza continua, anche stavolta però la compagnia di Roberto fa si che i chilometri scorrano sotto le ruote in modo meno monotono. La cosa che non dimenticherò su questa salita costante è che ad un certo punto ho avuto la sensazione di non andare avanti anche se la pendenza poteva sembrare non così aspra, ma poi ho compreso il motivo di questo falso senso di inefficacia dell’azione sui pedali, la spiegazione che mi sono dato è che dopo un pò di tempo che si pedala su pendenza pressoché costante, con la strada che si sviluppa senza tornanti o rettilinei lunghi e con il paesaggio circostante che varia, capita che si sposta la percezione visiva della soglia del “difficile” ed è in discesa che ci si accorge maggiormente della pendenza in quanto si raggiungono in brevissimo tempo velocità elevate. Tornando alla cronaca ricordo che giunto in prossimità del colle ho esaurito oltre che le energie anche l’acqua e procedo con la speranza di trovare una fontana che mi consenta di rinfrescare anche il viso. Questo desiderio verrà esaudito solo alla fine, dove si trova una enorme fontana coperta e anche piuttosto scomoda, ma questi sono dettagli da poco. In cima al colle io e Roby troviamo il resto del gruppo, ormai già sbragato sul pendio che porta al rifugio, che ci accoglie con le solite battute sul tempo trascorso ecc. ma io sono abituato e rispondo con le solite scuse tipo – ho trovato traffico, ho bucato, mi è caduta la catena e altre balle del genere che naturalmente vengono raccolte come tali.

A parte gli scherzi resta la soddisfazione di aver portato a compimento un’altra salita maiuscola, e per me non è cosa da poco, ma il pensiero è già sulla strada del ritorno e precisamente sulle rampe del Monginevro che ci impegneranno dopo la discesa dal Granon. La salita al colle del Monginevro ha inizio verso le 15 del pomeriggio e ciò che ci era stato descritto da un ciclista francese incontrato sul colle precedente trova riscontro e cioè che sulle rampe del Monginevro, in una giornata come quella odierna fa un caldo da paura, quindi come temevo, devo lottare più con il caldo circostante e con il senso di fastidio provocato dal traffico veicolare molto sostenuto, fortunatamente gli autotreni in transito sono pochi, altrimenti sarebbe stato assai peggio. Tra una maledizione lanciata agli automobilisti che non rinunciano a premere sull’acceleratore e le benedizioni ai pochi tratti percorsi all’ombra dei pini, arrivo solitario alla sommità del colle, nel frattempo Fabrizio e Roby si sono staccati all’inizio della salita in quanto si sono fermati alla famosa fontana di Napoleone, dove anch’io avrei voluto rinfrescarmi ma ho preferito tirare dritto per paura di non più ripartire, sich……

Per questo colle però valgono le stesse considerazioni fatte per il colle della Scala ma in negativo e cioè a causa di lavori in corso e traffico aumentato è molto peggio di come me lo ricordavo; in più in questo periodo di inizio luglio è in svolgimento una manifestazione sportiva che peggiora la già caotica situazione. Non mi rimane altro che darmi una rinfrescata alla fontana e fare ritorno ad Oulx, alla vettura in compagnia di Pino Ferro non prima di aver salutato Sergio e il C.S.Pino, i quali non paghi della strada percorsa, hanno in programma di andare al Colle del Sestriere. Saprò poi che non solo sono riusciti a completare il, giro ma al ritorno andavano così forte che a Oulx stavano per entrare in autostrada con le bici…… e qui concludo la cronaca di questa giornata che ricorderò anche grazie alle tracce lasciate da queste righe scritte.

K@rlobike